Non solo pizza: alla scoperta della gastronomia campana!
Con una storia millenaria fatta di dominazioni e contaminazioni culturali la gastronomia campana esprime appieno la creatività e l’identità del suo popolo. Dai greci ai romani, dalla dominazione araba a quella spagnola, passando per le tradizioni contadine del suo entroterra, la gastronomia campana mescola sapientemente antichi saperi e tradizioni dando vita a un mix di profumi, colori e sapori che racchiudono in sé l’essenza del mediterraneo. Iniziamo allora il nostro viaggio alla scoperta dei più famosi piatti della cucina campana.
Sua maestà la pizza
Simbolo dell’Italia nel mondo la vera pizza è solo quella napoletana. Nata nel seicento dalla necessità di rendere più saporita e appetibile la schiacciata di pane, la pizza come la conosciamo oggi, morbida e con il bordo alto nasce ufficialmente nel 1889 in occasione della visita del re Umberto e della regina Margherita a Napoli. Secondo quanto racconta la tradizione il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò ai sovrani la sua nuova creazione: la pizza Margherita che ricordava con il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico la bandiera italiana. Nacque così la pizza più conosciuta e apprezzata al mondo.
La mozzarella
Bianca, lucente, succosa la mozzarella con il suo sapore fresco e un gusto intenso di panna avvolgerà il vostro palato in una sensazione di totale appagamento. Di origini antichissime, la mozzarella è tipica delle province di Caserta e Salerno anche se nell’immaginario collettivo identifica Napoli. Deliziosa e filante sulla pizza, si può mangiare come antipasto o secondo piatto arricchita da un’insalata di pomodori, o gustare come ingrediente principale sulla classica “fresella”. In ogni caso la mozzarella è una delizia che vi trasporterà in un’esperienza gusto sensoriale senza precedenti.
La Pastiera e l’arte dolciaria campana
A Napoli non c’è Pasqua senza pastiera! Questa torta fatta con una croccante base di pastafrolla e un morbido ripieno di ricotta, grano, zucchero e frutta candita inebria con il suo profumo di fiori d’arancio e cannella le case e i vicoli della città. E se la pastiera è il simbolo della Pasqua per eccellenza, nella top ten dell’arte dolciaria campana ricordiamo il babà, gli struffoli, la torta caprese e l’immancabile sfogliatella, che nelle sue varianti porta con sé da sempre l’insoluto dilemma: riccia, frolla o Santa Rosa?
Il limoncello
Immancabile fine pasto della tradizione gastronomica campana il limoncello non ha bisogno di presentazioni. Ricavato dalle scorze dei limoni di Sorrento, per esaltarne il gusto va servito rigorosamente ghiacciato. Il suo aroma agrumato sprigiona l’intensità dei profumi, della luce e dei colori della costiera amalfitana. Anche se la sua diffusione si è avuta a partire dagli inizi del novecento, sembra che il liquore abbia origini molto antiche e che venisse usato già nel medioevo da contadini e pescatori per combattere il freddo.
Taralli sugna e pepe
I taralli sugna e pepe accompagnati da una birra fresca sono un classico dello street food campano. Nati per sfamare i poveri che addirittura li inzuppavano nell’acqua di mare, oggi sono riconosciuti e inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali.